Il motore di ricerca: una finestra sul mondo del lavoro
Una survey condotta da Duepuntozero
Doxa per Google rileva che il 67% degli italiani utilizza i motori di
ricerca a caccia di lavori introvabili su canali tradizionali
Milano,
4 aprile 2014 – In un’Italia in cui il tema del lavoro è all’ordine
del giorno, sempre più persone usano Internet come risorsa per trovare professioni
e persone con cui collaborare, per differenziarsi e avviare un’attività
imprenditoriale.
A
rivelarlo è l’indagine “Gli italiani e i motori di ricerca”[1]
condotta da Duepuntozero Doxa per Google, con l’obiettivo di
comprendere il ruolo che i motori di ricerca hanno assunto per gli utenti della
Rete. Interrogati su cosa gli italiani cercano su Internet, è emerso chiaramente
come i motori di ricerca offrano a
coloro che cercano un lavoro o vogliono rimettersi in gioco una serie di
opportunità e spunti che non sempre emergono attraverso una ricerca
tradizionale.
Il
motore di ricerca rappresenta infatti una finestra aperta sul mondo del lavoro:
l’indagine evidenzia che il 66% degli
italiani lo usa per trovare spunti inediti per svolgere in modo nuovo e
differente il proprio lavoro, il 48%
lo utilizza alla ricerca di idee innovative per una nuova attività, il 47%
per cambiare lavoro, il 40% perché è
alla ricerca di persone con cui iniziare rapporti professionali.
E non
manca chi cercando in rete ha scoperto nuove professioni, trovandole in alcuni
casi seriamente interessanti e in altri semplicemente curiose. In particolare,
il 67% degli italiani utilizza i motori
di ricerca per identificare offerte di lavoro disponibili solo su Internet,
mentre il 63% ha scovato online lavori
di cui ignorava addirittura l'esistenza.
Qualche
esempio originale emerso dagli intervistati:
Il tree climber, che pota gli alberi con
la tecnica dell'arrampicata su roccia per offrire servizi di giardinaggio
professionale a costi contenuti.
C’è
poi chi si è imbattuto nella duola, una figura assistenziale molto diffusa
all’estero, ma ancora poco presente in Italia, che supporta le future mamme e
le puerpere: una donna che, forte della propria esperienza personale e della
propria preparazione, offre un sostegno su misura, intimo e confidenziale a chi
è in attesa di un bimbo.
Ma
gli esempi mettono in luce anche professioni altamente specializzate come il “memory augmentation surgeon”, il medico
che aiuterà gli anziani a conservare la memoria. Il campo dell’assistenza alla
persona è, infatti, destinato ad avere notevoli sbocchi in futuro, soprattutto
se si considera che l’aspettativa media di vita è destinata a salire a 85 anni
entro il 2040.
Dai risultati della ricerca emerge chiaramente che dal
web arrivano numerosi spunti originali anche per sviluppare professioni inedite
o dare nuova linfa a lavori tradizionali: tra gli intervistati c’è chi ha
aperto piccoli negozi ambulanti per offrire spuntini e colazioni, chi utilizza
Internet per fornire consigli e consulenza per gestire semplici pratiche
burocratiche, chi si propone per scrivere delle lettere su qualsiasi argomento
o biglietti di auguri per le più disparate ricorrenze. Infine, non manca chi ha
deciso di aprire le porte di casa a stranieri in vacanza in Italia per far
assaggiare i piatti tipici della cucina italiana.
Federico
Capeci, Amministratore Delegato di Duepuntozero Doxa, ha così
commentato i dati: “L’indagine fotografa
un mercato del lavoro in forte evoluzione, su cui agiscono due fattori: da un lato
la crescita della popolazione online, spinta dall'uso in mobilità, dall’altro
la difficile congiuntura economica che determina una notevole complessità nel
trovare uno sbocco professionale. Da qui la necessità di cercare le opportunità
lavorative in maniera diversa, proattiva e con un pizzico di creatività: una
necessità che - stando ai dati rilevati - gli italiani sembrano aver capito e,
direi di più, messo in pratica autonomamente".
[1] L’indagine “Gli
italiani e i motori di ricerca” è stata condotta con metodologia CAWI, da Doxa
Duepuntozero, su un campione di 1.000 individui di età compresa tra i 18-54
anni, rappresentativo della popolazione online italiana.
[1] L’indagine “Gli
italiani e i motori di ricerca” è stata condotta con metodologia CAWI, da Doxa
Duepuntozero, su un campione di 1.000 individui di età compresa tra i 18-54
anni, rappresentativo della popolazione online italiana.
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